Questo Blog è stato fatto solo per il puro
piacere di recensire ciò che mi è attorno, che mi colpisce in maniera positiva o
negativa. Nessuna presunzione in questo, quindi spero che nessuno veda le recensioni che farò come critiche mirando a qualcosa di personale o di negativo.
Inoltre, vorrei specificare che il lavoro di recensionista cresce, di giorno in giorno, con le opinioni di tutti. Il recensionista non ha solo UNA opinione, cresce imparando a confrontare gli argomenti, di conseguenza le recensioni possono modificarsi, cambiare e correggersi.

Anna

lunedì 26 dicembre 2011

Se Solo Fosse Vero (film) - (2006)


Eccomi qui a recensire un film del genere che più mi aggrada. Ebbene sì, ho il cuore romantico, oltre che innamorato delle commedie. Questo film m'è piaciuto fin dal momento in cui ho letto il titolo e anche dopo aver letto la trama. Direttamente dalla scrivania 'Dreamwork', eccoci ad una commedia stile "monotono", ma con qualcosa in più.
Se Solo Fosse Vero, girato nel 2006, prende spunto dall'omonimo romanzo di Marc Levy, prossimamente tra i miei libri da leggere. La particolarità di questa storia, e ciò che mi spinge a fare una bella recensione, è appunto la trama.
La storia è quella di David il quale, dopo aver affittato un caratteristico appartamento a San Francisco, sarà costretto a convincersi che sia già abitato da un fantasma, Elizabeth. Non sarà un film in stile Amityville, e neanche una banale ghost-story in cui anime in pena spaventano gente per scopi malvagi. Ma la co-protagonista non sa d'essere in coma, perciò inizierà a scomparire e comparire nell'abitazione sotto gli occhi increduli di David, e nel frattempo si instaurerà tra loro un rapporto molto profondo, entrambi spinti dalla loro vita solitaria e dalla voglia di innamorarsi.
Oltre la trama, c'è anche da vedere la struttura del film, che, a parer mio è costruito molto bene, ma che, come tutte le commedie gira tutto intorno ai personaggi principali e ai loro ruoli nella storia, e vengono arricchiti da personaggi secondari con una spiccata personalità. Ma c'è anche da dire che per sviluppare commedie ci vogliono buoni attori, altrimenti il film risulta molto piatto. Perciò credo di poter dare almeno quattro stelle su cinque, ai protagonisti principali: Reese Witherspoon (vista ne La rivincita delle bionde) e Mark Ruffalo (il protagonista di 30 anni in un secondo). Hanno svolto bene il loro ruolo, senza uscire "fuori dai bordi", guidati da un ottimo regista, aggiungerei. Credo che per queste commedie ci voglia un ottima regia e Mark Waters, regista di "Quel Pazzo Venerdì" e "Mean Girls", ha svolto un buon lavoro in totale. Anche se, -senza essere cattiva- non è difficile trasformare un romanzo in film, specie con una struttura di racconto così semplice : inizio - svolgimento - fine. Ma il fatto stesso che lo "svolgimento" fosse così intricato, e ha saputo svilupparlo molto bene, gli fa guadagnare punti.
Questa romantica favola d'amore che supera i confini del mondo fisico e metafisico, viene addolcita ancora di più dalle leggiadre note musicali. Non che ne avesse bisogno, dato che il film era già di per sè molto dolce.
Novantacinque romantici, divertenti e toccanti minuti che non mancano davvero di coinvolgimento emotivo, ed al termine dei quali veniamo ancora una volta invitati a riflettere profondamente sul significato di quell'astratta, imprevedibile parola che nel dizionario troviamo alla voce "destino".

Qui c'è il film in streaming: Megavideo
E, per i curiosi più impavidi, qui c'è anche il libro: Se Solo Fosse Vero - Marc Levy



Anna, Che vi augura buone feste.

sabato 17 dicembre 2011

Kyashan - La Rinascita



Il primo film che vado a recensire è, per l'appunto, Kyashan. Film d'origine giapponese che prende spunto dall'omonima serie anime, è diretto da Kazuaki Kiriya nel 2004, e giunto in Italia solo due anni dopo. Senza dubbio è difficile riportare un film così complicato, data la trama così ordita tanto da non potersi neanche concentrare sui personaggi. Difatti, a differenza del cinema italiano e/o americano, i film orientali, tendono molto di più a concentrarsi sulla trama, cercando di curare l'aspetto visivo della pellicola con effetti speciali semplici ma efficaci, piuttosto che concentrarsi sulla costruzione psicologica e caratteriale dei personaggi. 

Il film si apre in un'atmosfera futuristica ma inquinata a tal punto da essersi diffuse molti generi di malattie. Dopo la fine della guerra per la conquista dell'Eurasia, lo scienziato Azuma dimostra d'aver ottenuto una coltivazione di cellule, chiamate neocellule, in grado di rigenerare i tessuti e per questo curare ogni tipo di malattia. Finanziato dall'esercito, riesce a trovare un modo per riprodurre interi organi e arti, ma ad un certo punto qualcosa va storto: grazie ad un intervento divino, di cui non si dà una precisa spiegazione, riemergono dalle vasche di coltivazione dei veri e propri esseri con forma umana, chiamati "neuroidi" per via della loro origine. Spaventato, l'esercito stermina senza pietà quest'esseri e ne sopravvivono solo in quattro. Decideranno in seguito di sterminare la razza umana, dato il mancato rispetto nei loro confronti. 
Nel frattempo un lutto famigliare colpisce il suddetto scienziato: suo figlio, Tetsuya, è morto nella guerra. Il padre decide allora di immergerlo in una di quelle vasche rigeneranti. Il figlio rinasce, ed è proprio qui che prende vita il mito di Kyashan. Questa scena è sottolineata dall'inquadratura del casco di Kyashan, come da Anime. Da qui, inizia la parte della guerrigliera dove, uno alla volta e a tratti, questi esseri e Kyashan si affrontano fino all'ultimo, con combattimenti movimentati e all'ultimo sangue, accompagnati da una musica di sottofondo di tipo Heavy Metal. Il tutto viene accompagnato dalla salita al potere del figlio del Generalissimo, di cui si sa fin troppo poco, e che, secondo me, serve solo ad arricchirne la trama. La pellicola, di qui in avanti diventa molto frenetica, ma anche noiosa, ravvivata solo da momenti di dolcezza e malinconica di poche figure femminili, quali la ragazza di Tetsuya, Luna, con il quale si riescono a creare nella storia pochi, ma profondi e dolci momenti; la madre del protagonista, Midori, con una grave malattia agli occhi, dà un idea di dolcezza materna ed è il personaggio con le idee pacifiche che contrasta le scene di guerra. Se non fosse per loro, e per la dolce colonna sonora dei "loro momenti", queste 2:16 ore non farebbe altri che un film basato su sfide all'ultimo sangue e conquiste politiche. 

 Il film, infatti vien tirato su con lenti ritmi di narrazione che lo rendono più vicino ad un certo cinema d'autore che alle comuni commedie, risultando monotono. Tuttavia, il finale sorprende un pò. In ogni film vi sono dei temi da raccontare come quelli già menzionati quali: guerra, politica e sopravvivenza. Ma  verso la fine, si capisce che si mirava anche a citare, in secondo piano, anche di legami famigliari (padre/madre-figlio) e sentimentali (Luna e Tetsuya) e - perché no? -  di etica comportamentale nei confronti degli altri. 
In ogni caso, bisogna riconoscere che, ormai abituati ai "lussuosi" blockbuster a stelle e strisce, un prodotto del genere appare ai nostri occhi in maniera molto "strana", portandoci a scuotere un pò la testa per un film del genere, poiché non siamo in grado di apprezzare diverse tecniche di regia. Però, a parer mio, fa piacere, una volta tanto, vedere in azione super eroi che non siano i soliti Superman o Spider-man, anche per poter meglio comprendere il senso del grande intrattenimento orientale, i cui film di fantascienza sembrano essere in grado di soddisfare specialmente i gusti più difficili. 




 Concludo mettendo qui il link in streaming del film: Megavideo




Anna, dopo due ore di attenta correzione.